Siete alla ricerca dello spumante giusto con cui brindare l’arrivo del nuovo anno con amici e parenti?
Se avete la passione del Made in Italy, ecco un viaggio virtuale attraverso le regioni del Belpaese con i nomi delle migliori bottiglie.
Nord Italia
Il Friuli-Venezia Giulia è rinomato per il suo Pinot Nero “Blanc de Noir Dosage Zero“, uno spumante bianco che appare di un giallo paglierino dorato dalla forte effervescenza. Nel suo sapore, oltre ad un retrogusto agrumato, è possibile sentire anche note di camomilla, lievito ma anche biscotti al burro, cioccolato bianco, frutta, spezie e vaniglia, il tutto acceso da una leggera ossidazione che rende il sapore più intenso e particolare. Perfetto anche abbinato a primi piatti dal gusto importante.
Altro bianco, ma combinazione di Pinot Nero, Bianco e Chardonnay, è il “Brut Comitissa Riserva 2012” del Trentino-Alto Adige, sempre dal sapore fruttato e con note di cioccolato bianco ma, questa volta, con una punta di caramello salato. Ideale per aperitivi e piatti a base di pesce.
Impossibile non citare, poi, il Franciacorta Brut Nature “Premiére Dame” lombardo, disponibile in una nuova bottiglia datata 2011 molto aromatica e balsamica: frutta candita ed esotica si mescolano a miele e pasticceria per regalare un’esperienza da sommelier veramente unica.
Ancora un Pinot Nero 100% è l’Alta Langa Brut Riserva “MC” piemontese, delicato, fruttato, intenso e cremoso, con un finale agrumato e leggermente tostato alla nocciola.
Infine, la proposta ligure è il Pas Dosé “Bàsura Obscura”, 100% Pigato, con effervescenza finissima e intense note di burro e vaniglia che si contrappongono ad un finale salmastro; spesso servito con secondi di carne bianca o crostacei, si abbina in maniera perfetta anche a primi profumati da funghi e tartufi.
Centro Italia
Nonostante la Toscana si difenda bene con un ottimo patrimonio in fatto di spumanti e bollicine, vale la pena citare una variante rosé, il “Segreto Fût de Chêne, arrivato alla sua edizione 2015: morbido e fresco, possiede note di frutta matura ed amaretto e accompagna egregiamente secondi molto salati.
Le Marche hanno il loro “Conte Giulio“, un Brut 100% Bianchello del Metauro con un’effervescenza persistente ma molto fine e delicata. Una bottiglia perfetta da abbinare a formaggi a pasta dura, con note fruttate ma anche molto ampie tra fiori, bergamotto ed erbe aromatiche.
L’Umbria ha il suo “La Palazzola“, 100% Riesling, con aromi di frutta candita, tufo e pasticceria che precedono il finale agrumato. Ideali con i crostacei anche al vapore o crudi.
Infine un altro rosato per il Lazio, con il suo Tufaio Brut caratterizzato da una nota di lampone, fragola e mela che lo rende particolarmente fresco e “rotondo”.
Sud Italia
In Campania sicuramente merita una menzione l’Asprinio di Aversa “Priezza”, arrivato all’edizione 2016: prende il nome da un antico vocabolo napoletano che significa proprio “allegria”, “gioia”, ed è pensato per i secondi di mare, con una dedizione particolare ai molluschi. Dorato, effervescente al punto giusto, agrumato e caramellato nel finale, ha una nota acidula che lo rende perfettamente identificabile e molto fresco e deciso.
L’Estasi in Armonia è dominio della Puglia, un bianco 100% Moscato Reale di Trani ricco di bollicine e molto intenso. Note fruttate ed il finale leggermente amarognolo lo rendono ideale in abbinamento a sapori molto aromatici, come formaggi alle erbe o crostacei.
In Basilicata, invece, impera La Stipula, fruttato e dolce e con un perlage persistente. La nota finale un po’ “medicinale” è amalgamata al resto dei sapori che è possibile sentire durante la degustazione e lo rende perfetto per i secondi di carne e di pesce, soprattutto se cotti nel vino.
Arriviamo alla fine di questo viaggio virtuale inoltrandoci nei territori calabresi con il Brut SPI, dal profumo intenso e il sapore “estivo”, con una chiara nota di cocomero fresco. Questa caratteristica lo rende particolarmente adatto ad aperitivi e buffet, anche grazie alla fugace sensazione di salsedine che si prova assaporandolo per qualche secondo.
Naturalmente anche le isole hanno i loro patrimoni locali, come il Musita “Passocalcara” Brut siciliano, uno Chardonnay molto particolare che sa di fichi, miele, castagne e datteri, inserendosi perfettamente nel territorio pur provenendo da vitigni tutt’altro che autoctoni.
La Sardegna, invece, ha un ottimo rosé, il Surrau, , 100% Cannonau dal colore davvero intenso, con note salmastre e floreali che lo rendono unico al mondo. Intenso e fruttato, è consigliato con condimenti delicati e vassoi di crostacei da degustare crudi.
E voi, avete deciso con quale spumante brinderete l’arrivo del 2019?